Messa nella solennità di San Giuseppe Benedetto Cottolengo - 30 aprile

Antifona di ingresso (Ger 17,7)

Benedetto l’uomo che confida in Dio
E mette la fiducia nel Signore (T.P. Alleluia).

Si dice il Gloria

Colletta

Dio, nostro Padre, nella tua provvidenza
Tu soccorri quelli che si affidano a te.
Concedi a noi,
per la preghiera di San Giuseppe Benedetto Cottolengo,
di dedicarci al servizio dei poveri
e di ottenere il regno che hai promesso
a chi spende la vita facendo del bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio…

Si dice il Credo

Sulle offerte

Accogli i nostri doni, o Padre,
in questo memoriale
dell’infinito amore del tuo Figlio
e confermaci nella generosa dedizione
a te e ai fratelli.
Per Cristo nostro Signore.

Prefazio dei Santi Pastori, oppure dei Santi I o II

Antifona alla comunione (Mt 25,40)

In verità vi dico:
quello che avrete fatto
al più piccolo dei miei fratelli
l’avete fatto a me (T.P. Alleluia)

Dopo la comunione

O Signore, il sacramento che abbiamo ricevuto
nella festa (nel ricordo)
di San Giuseppe Benedetto Cottolengo,
ci renda perseveranti nella carità,
ci sostenga nella vita presente
e ci doni la ricchezza dei beni eterni.
Per Cristo nostro Signore.

Letture bibliche

PRIMA LETTURA (Tempo Pasquale) (Atti 4, 32-35)

«Un cuor solo e un’anima sola»

Dagli Atti degli Apostoli

La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. Con grande forza gli Apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti essi godevano di grande stima. Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l’importo di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli Apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno.

PRIMA LETTURA (fuori del Tempo Pasquale) (Giobbe 29, 11-16.18-20)

«Padre dei poveri»

Dal libro di Giobbe

Giobbe continuò a pronunziare le sue sentenze e disse: «Con gli orecchi ascoltavano e mi dicevano felice, con gli occhi vedevano e mi rendevano testimonianza, perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto, l’orfano che ne era privo. La benedizione del morente scendeva su di me e al cuore della vedova infondeva la gioia. Mi ero rivestito di giustizia come di un vestimento; come mantello e turbante era la mia equità. Io ero gli occhi per il cieco, ero i piedi per lo zoppo. Padre io ero per i poveri… Pensavo: “Spirerò nel mio nido e moltiplicherò come sabbia i miei giorni”. La mia radice avrà adito alle acque e la rugiada cadrà di notte sul mio ramo. La mia gloria sarà sempre nuova e il mio arco si rinforzerà nella mia mano».

SALMO RESPONSORIALE (dal Salmo 67)

Rit. Beato l’uomo che spera nel Signore.

Cantate a Dio, inneggiate al suo nome,
spianate la strada a chi cavalca le nubi:
«Signore» è il suo nome,
gioite davanti a lui. Rit.

Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
Ai derelitti Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri. Rit.

Pioggia abbondante riversavi, o Dio,
rinvigorivi la tua eredità esausta.
E il tuo popolo abitò il paese
che nel tuo amore, o Dio, preparasti al misero. Rit.

Benedetto il Signore sempre;
ha cura di noi il Dio della salvezza.
Il nostro Dio è un Dio che salva;
II Signore Dio libera dalla morte. Rit.

SECONDA LETTURA (2 Cor 5, 11-18)

«L’amore di Cristo è la nostra forza»

Dalla seconda lettera di S. Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, consapevoli del timore del Signore, noi cerchiamo di convincere gli uomini; per quanto invece riguarda Dio, gli siamo ben noti. E spero di esserlo anche davanti alle vostre coscienze. Non ricominciamo a raccomandarci a voi, ma è solo per darvi occasione di vanto a nostro riguardo, perché abbiate di che rispondere a coloro il cui vanto è esteriore e non nel cuore. Se infatti siamo stati fuori di senno, era per Dio; se siamo assennati, è per voi. Poiché l’amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. Cosicché ormai non conosciamo più nessuno secondo la carne e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così. Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove. Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione.

SECONDA LETTURA (2 Cor 5,14-17)

«L’amore di Cristo è la nostra forza»

Dalla seconda lettera di S. Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, l’amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. Cosicché ormai non conosciamo più nessuno secondo la carne e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così. Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.

ALLELUIA (Mt 25,34)

Alleluia, Alleluia!
Il Padre mio vi ha benedetti!
Venite a ricevere il regno
preparato per voi dall’inizio del mondo.
Alleluia!

VANGELO (Mt 25,31-40)

«Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me»

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.

BENEDIZIONE SOLENNE

Dio nostro Padre
che ci ha riuniti per celebrare oggi
la solennità di San Giuseppe Benedetto Cottolengo,
vi benedica e vi protegga,
e vi confermi nella sua pace.

R. Amen.

Cristo Signore,
che ha manifestato in San Giuseppe Benedetto Cottolengo
la forza rinnovatrice della Pasqua,
vi renda autentici testimoni del suo Vangelo.

R. Amen.

Lo Spirito Santo,
che in San Giuseppe Benedetto Cottolengo
ci ha offerto un segno di solidarietà fraterna,
vi renda capaci di attuare
una vera comunione di fede e di amore.

R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

R. Amen.