Associazione presentata ufficialmente giovedì 9 settembre
All’Ospedale Cottolengo di Torino giovedì 9 settembre 2021 è stata presentata ufficialmente «Casa Breast», associazione Odv nata all’interno del Centro di Senologia Breast Unit del Presidio ospedaliero del Cottolengo, con l’obiettivo di offrire alle pazienti affette da tumore al seno un punto di ascolto, di confronto e di suggerimenti, da parte di chi ha già vissuto l’esperienza della malattia, al fine di favorire un miglioramento della qualità della vita.
«Casa Breast», in particolare, promuove la conoscenza della cultura della prevenzione, della salute e del benessere attraverso una seria di iniziative:
- punto di ascolto per alleviare il disagio psicofisico nella lotta contro il tumore;
- elaborazione di materiale informativo e di strumenti utili per il disbrigo delle pratiche burocratiche di supporto alla paziente affetta da tumore al seno in ambito socio-previdenziale
- attività di formazione e organizzazione di seminari e divulgazione scientifica;
- organizzazione di laboratori per migliorare gli stili di vita
«Casa Breast», ha sottolineato l’Avv. Gian Paolo Zanetta, Direttore generale dell’Ospedale Cottolengo anche nel portare i saluti del Padre generale don Carmine Arice, «è un ulteriore segno dell’attenzione che la Piccola Casa e l’Ospedale dedicano a tutte le persone che vivono un momento di particolare fragilità nella propria vita. L’associazione vuole, quindi, essere un punto di accoglienza, di ascolto, di confronto e di aiuto per le pazienti affette da tumore al seno. L’associazione, in particolare, si fonda su tre aspetti centrali per la mission del Cottolengo: la centralità della persona, il valore della cura, la dignità di ciascuno e l’accoglienza».

«Casa Breast», ha proseguito il Dott. Mauro Franco, Direttore sanitario dell’Ospedale Cottolengo, «si inserisce nella rete del Centro oncologico e del Centro di Senologia del Presidio sanitario dove ogni anno si eseguono tra i 700 e gli 800 interventi di chirurgia senologica e circa 20 mila esami di diagnostica, oltre ai percorsi di riabilitazione e presa in carico olistica della paziente».
«L’associazione», ha osservato il Presidente di Casa Breast, Dott. Riccardo Bussone, «ha lo scopo principale di accompagnare la paziente a tutto campo dalla diagnosi al follow up affiancando le diverse figure di specialisti presenti nel percorso di cura».
La Vice Presidente, Dott.ssa Giorgia Michi, ha evidenziato come l’idea di creare un’associazione all’interno della struttura ospedaliera sia nata proprio dalle esperienze vissute in prima persona in qualità di pazienti. «Avevamo notato», ha detto, «che già nella sala d’attesa dell’Oncologia, andavano costituendosi gruppi spontanei di pazienti che narravano le loro storie sulla malattia. Il paziente oncologico passa dalla fase di incredulità, in cui necessita di rassicurazione, a quella dove metabolizza il percorso che dovrà compiere. L’ospedale diventa idealmente una seconda casa, per cui la spontanea ricerca di un calore e di quella sicurezza che nel nostro immaginario rivestono le mura domestiche. Ecco uno dei motivi per cui l’Associazione si chiama Casa Breast. CasaBreast vuole esserci per aiutare i pazienti, nei loro momenti di smarrimento e disorientamento. Si passerà dai consigli apparentemente futili sul make-up durante le cure, a quelli più strettamente burocratici relativi alle pratiche per ottenere un rimborso, piuttosto che la legge 104, oppure ancora la procedura per il parcheggio invalidi…Tradurre queste esigenze in risposte sarà uno dei compiti di Casa Breast».
La Dott.ssa Gretha Grilzt, consigliera dell’associazione, ha poi illustrato il primo progetto di CasaBreast avviato quest’anno sugli stili di vita (“Il Percorso E’voluto”) in seguito alla vincita di un Contest di Reale Mutua (c.f.r. slides allegate).
Il Dott. Carlo Alberto Raucci, consigliere dell’associazione, ha ribadito come l’associazione incarni «i valori già condivisi dalla Piccola Casa: centralità della persona, valore della cura, dignità di ciascuno, accoglienza».
«La Piccola Casa», ha concluso suor Elisabetta Carello, Vice Direttrice dell’Ospedale Cottolengo, «è nata per non lasciare sole le persone in difficoltà. Questo progetto, sorto nel mezzo della pandemia, vuole dunque essere un segno di speranza che nasce dal credere nella forza che ogni persona possiede, nella bontà e nella buona volontà di lavorare insieme».
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Alcune immagini della presentazione di Casa Breast: